domenica 17 giugno 2012

composizione_esterno-giorno






ringhiera in primo piano, panni stesi, giardino con albero a fiori gialli, sullo sfondo grande muro con intonaco grigio dell'edificio adiacente, ancora breve (tratto) di cielo al margine del foglio superiore, palo con fil di ferro in attesa di panni da stendere, cortina in mattoni rossi forati (può sembrare un innesto abusivo) della enigmatica grande villa/palazzo...è una terrazza.

sono pomeriggi estivi come questi dove la sensazione di un ricordo accelera l' allucinazione delle immagini di un passato, passato recente...sono spazi senza nome, privi di peso, che in apparenza si presentano brutti, ma ricchi di potenziali storie...non é una chiesa, un monumento, eccentricitá, ..ma spazi vaghi, incerti, tra...le infinite storie che si piegano/spiegano tra questi spazi della mia infanzia...avventure e giungle da attraversare, ombre lunghe e vasi di basilico tra le silenziose e caldi estati,..tutto ancora é fermo, ed immobile lí tra quella ringhiera e un albero, e quell'immensa parete a schiacciarmi...non ci sono piú cortili e gelsomini e zagare..ma generazioni bastarde cresciute tra asfalti e garage, BMX e pistole ad acqua...inutili giocattoli da gettare dai balconi...ma lo spazio é sempre li, fermo, che ci osserva passare e crescere...superflo il vento ancora passa, da lontano, il rumore terrificante di una televisione accesa, omogenea, omogenei momenti...allucinazioni collettive...ma la giungla ancora é la ...condomini, comunitá di persone che co/abitano sotto lo stesso tetto..le stesse ringhiere, le stesse verande, stessi cavi per appendere i panni, panni differenti, persone differenti, abitazioni differenti...lo sguardo si sofferma sul pensiero di pupazzetti sotterrati nel giardino comune, lucertole ammazzate, calci ad un pallone sgonfio su di una saracinesca assordante...sono ginocchi sbucciati come teste spaccate e sanguinanti...l'urlo delle madri poco prima delle doccie, sudore, profumo di pesce arrostito in ascensione..resta limmobilitá delle foglie dell'albero, cavi e fili elettrici pendenti, la rugositá pastosa della calce idraulica rimasta a vista...il piacere trionfale di affrontare e scoprire il mondo pedalando su di una bicicletta, oltre l'enigmatico paese al di fuori del cancello, non automatico del mio condominio..

3 commenti:

Martha ha detto...

5''sono pomeriggi estivi come questi dove la sensazione di un ricordo accelera l' allucinazione delle immagini di un passato''

vero,tanto vero:)!

Mário Linhares ha detto...

Linda composição Claudio. Linda!

Pedro ha detto...

Este desenho é muito, muito bonito!