giovedì 28 giugno 2012

estati 2012_01_...vite natural durante_studi su cocole_Praiola_Riposto_Catania







legge dell'appartenenza...dando le spalle al mare ho ripercorso ciò che solo le ombre accarezzano...pietre levigate, sculture del tempo..tempo lento..lontani dagli eccessi e futilità...loro sempre ferme li im/mobili..é un silenzio frastuono, laviche frammentate e spezzate
è un disordine controllato dalla gravitá, miscele assordanti, impasti eterni di mare, sale e lave...ma "le azioni del mondo non influenzano il sole"...all'imbrunire tutto scomparirà

aguarela sobre caderno Laloran Book Sketch!!!

domenica 24 giugno 2012

scarti_Siracusa


chiesa s.giuseppe_siracusa

dimenticanze...il barocco si accosta sempre alla decadenza, alla decenza...la polvere porta via tutto..il tesoro lo scopre più volte..trema e vibra come questa terra...ho omesso le automobili..vole vo provare a spogliare l'immagine...un povero eccesso traballa..é di nuovo la terra che trema, affacciati al balcone...ho scoperto l'odore delle tue ginocchia



castel maniace_siracusa



domenica 17 giugno 2012

composizione_esterno-giorno






ringhiera in primo piano, panni stesi, giardino con albero a fiori gialli, sullo sfondo grande muro con intonaco grigio dell'edificio adiacente, ancora breve (tratto) di cielo al margine del foglio superiore, palo con fil di ferro in attesa di panni da stendere, cortina in mattoni rossi forati (può sembrare un innesto abusivo) della enigmatica grande villa/palazzo...è una terrazza.

sono pomeriggi estivi come questi dove la sensazione di un ricordo accelera l' allucinazione delle immagini di un passato, passato recente...sono spazi senza nome, privi di peso, che in apparenza si presentano brutti, ma ricchi di potenziali storie...non é una chiesa, un monumento, eccentricitá, ..ma spazi vaghi, incerti, tra...le infinite storie che si piegano/spiegano tra questi spazi della mia infanzia...avventure e giungle da attraversare, ombre lunghe e vasi di basilico tra le silenziose e caldi estati,..tutto ancora é fermo, ed immobile lí tra quella ringhiera e un albero, e quell'immensa parete a schiacciarmi...non ci sono piú cortili e gelsomini e zagare..ma generazioni bastarde cresciute tra asfalti e garage, BMX e pistole ad acqua...inutili giocattoli da gettare dai balconi...ma lo spazio é sempre li, fermo, che ci osserva passare e crescere...superflo il vento ancora passa, da lontano, il rumore terrificante di una televisione accesa, omogenea, omogenei momenti...allucinazioni collettive...ma la giungla ancora é la ...condomini, comunitá di persone che co/abitano sotto lo stesso tetto..le stesse ringhiere, le stesse verande, stessi cavi per appendere i panni, panni differenti, persone differenti, abitazioni differenti...lo sguardo si sofferma sul pensiero di pupazzetti sotterrati nel giardino comune, lucertole ammazzate, calci ad un pallone sgonfio su di una saracinesca assordante...sono ginocchi sbucciati come teste spaccate e sanguinanti...l'urlo delle madri poco prima delle doccie, sudore, profumo di pesce arrostito in ascensione..resta limmobilitá delle foglie dell'albero, cavi e fili elettrici pendenti, la rugositá pastosa della calce idraulica rimasta a vista...il piacere trionfale di affrontare e scoprire il mondo pedalando su di una bicicletta, oltre l'enigmatico paese al di fuori del cancello, non automatico del mio condominio..