domenica 23 dicembre 2012

Librino_Rito della Luce_20-21-22 dicembre 2012_mandala urbani

con
Librino - Fiumara d'Arte
sax soprano: Salvo Barbas Barbagallo
disegni su lavagna luminosa: Claudio Patanè
poeti: Biagio Guerrera, Enrico De Lea




 









giovedì 13 dicembre 2012

periferiche_tracce e suoni su Librino_Rito della Luce_20-21-22 dicembre 2012

Il Rito della Luce

Solstizio d’inverno 20 - 22 dicembre 2012

Istituto Comprensivo Campanella Sturzo, Librino – Catania
30 scuole, 3000 studenti, 120 artisti, 90 poeti, 30 associazioni, 40 fotografi,
150 musicisti, 5 gruppi etnici differenti







La luce è vita, è futuro, è conoscenza… La luce sarà al centro dell’evento che la Fondazione Fiumara d’Arte ha ideato per il solstizio d’inverno, giorno in cui il sole raggiunge lo Zenit ai Tropici e nel nostro emisfero, quello boreale, si registra la giornata più corta dell’anno. Nel 2012 questo giorno coincide con la profezia dei Maya, secondo la quale  il 21 dicembre sarebbe prevista la “fine del mondo”. In un momento in cui l’umanità sembra attendere la fine senza speranza, la Fondazione Fiumara d’Arte vuole invece affermare l’eventualità della fine di “un” mondo, la fine di un approccio consumistico e spersonalizzante alla vita; la fine di quel mondo in cui prevalgono i beni materiali e in cui si mortificano i sentimenti in nome di una presunta supremazia della ragione. Dalla fine al principio: la luce come elemento spirituale di energia nuova e pura, linfa vitale che rischiara gli animi.

Questo è il senso del Rito della luce: una risposta spirituale volta a un futuro di condivisione e conoscenza che, partendo proprio dai più giovani abitanti di Librino, quartiere difficile di Catania, ma anche da tutta la città, possa assumere un valore universale per i bambini di tutto il mondo.


."periferiche" sarà in atto il 20 ed il 21 dicembre a Librino, durante il "rito della luce" 
al saxsoprano: Salvo Barbagallo alle penne: claudio patanè







martedì 27 novembre 2012

rap 2.0_rappresentare la città_facoltà di architettura di Reggio Calabria

durante la presentazione di:
LANDSKETCH
costruire un diario grafico
aula L4 ore 11.00_Facoltà di Architettura di Reggio Calabria


ore 11:15_tra registrazione e invenzione

 

aggeggi 

ore 14.30_esercitazione con gli studenti
il disegno panoramico 

il corpo e il quaderno  
ore 16.00_conclusione

un ringraziamento a:
Sebastiano Nucifora e Mariella Arena per l'amicizia e stima
e agli studenti del 
corso di disegno dell'architettura 2 
corso di rilievo dell'architettura


------------------------------------------------------------------------------------------

 ciclo di incontri, dal titolo "rap-presentare la città_2.0"
presso l'aula L4 della Facoltà di Architettura di Reggio Calabria 
ore 11.00


A.A. 2012-2013

corso di disegno dell'architettura 2
Sebastiano Nucifora

corso di rilevo dell'architettura
Mariella Arena

con:
Chiara Scali, Claudio Patanè, Ivano Mistretta, Salvatore Marano, Agostino Urso, Francesco Lanzafame


venerdì 23 novembre 2012

"O Espiritual no Desenho" em Sicília ... com Mário Linhares

disegno di: claudio patanè


siamo lieti di ospitare, qui in Sicilia, dal 21 al 25 marzo 2013
il ritiro di disegno su taccuino, dal titolo:
 "O Espiritual no Desenho" con
il designer e sketcher Mário Linhares (Portogallo).

L'evento si terrà nell' antico Convento dei Cappuccini di Savoca (ME).

temi:
La temperatura del disegno
Aspirare alle cose dall' alto
La pancia della balena
La trasfigurazione
Il disegno può perdonare?
L'esca o il gancio?

la ricerca dello spirituale attraverso il disegno convergerà con l'ascesa sul monte Etna 


referenti in Sicilia:
maria coppolino
claudio patanè

martedì 30 ottobre 2012

squarci di Sicilia

 cave d' Ispica_Ragusa
 approdi_Pollara_Isola di Salina_Messina

..la deriva e il viaggio. L'inattesa visione di grumi di case, e paesi, svoltando la prossima curva di una provinciale ormai abbandonata. Ma oltre il recinto, sciami di animali ed il ronzarti è attorno. Al prossimo tornante, la linea netta dell' orizzonte. Mediterranei flutti, distanze prive di nessi e connessioni. Il disegno diventa filtro, travaso di segni tra il foglio e la realtà. La proposta fu quella di avanzare disegnando, ogni disegno un villaggio, ogni tratto una campagna, o un carrubo, uno squarcio di mare, il frammento di una campagna assolata. Alla fine bisogna ricomporne i pezzi di questa immensa terra registrata. 


Castello Ventimiglia_Castelbuono_Palermo


"Giaceva sul letto, tutto vestito, placido e gonfio, le mani incrociate sul petto. Una grande tela quadrata con più di due metri di lato era appoggiata accanto alla finestra, riducendo a metà lo spazio ristretto della camera di servizio in cui aveva passato la maggior parte della sua vita. La tela era praticamente vergine: pochi tratti a carboncino, tracciati con cura, la dividevano in quadrati regolari, schizzo dello spaccato di uno stabile che nessun volto né figura avrebbe ormai più abitato"

(da "La vie mode d' emploi" di Geoges Perec, 1978)

sabato 6 ottobre 2012

l'isola dei viaggi_Modica_contrada San Filippo_baglio Basile




 rivelazioni. Inatteso soggiorno in Val di Noto. Modica. Contrada San Filippo. "Case Basile". Dolci ospitalità, attraversando atmosfere antiche, dove la pietra si sgretola al tocco del vento. È uno strofinarsi lento, riverbero che amplifica questo spazio chiaro, opaco, luminoso,  fugace. La pietra chiara, dorata, nei lacerti di livido rosso chiaro, ed il muschio fitto, malato risale nelle pareti antiche, schermi e specchi di chissá quali storie, racconti, e vita, vite passate...la storia si fa materia attraverso quella pietra, quella architettura, quel paesaggio. Un paesaggio mutato, ormai riflesso, di una società dal linguaggio distorto, forzato. Ma gli orizzonti erano quelli di un casolare lontano, nera finestra crocicchio di nera lontana. I cieli immensi, azzurro grigi, quelli del Guccione o del Gruppo di Scicli. Nuvole, polveri, e fruscii di fabbrica in lontananza, di riflesso il contorto ulivo mischiato al catramato carrubo. Ci si alzava al meriggio al meticcio lieve chiarore a quel cielo, non nostro, lontano dal Demone incastonato nella ginestra. Lasciatemi qui, pure a cercare, la vista migliore. Lasciatemi qui, in questi drammatici, lenti e ricurvi tramonti. Lasciatemi qui, in queste notti senza luci, e solo stelle a fare da volta in espansione. Qui la campagna è nera, la montagna ancora di più, ed i tornanti ubriachi dai bagliori fugaci di una solitaria automobile..Ci trovò girovaghi, in terra Iblea, dalla campagna alle improvvise "città del mondo": Modica, Scicli, Ibla, Ispica  e le sue cave e Pozzallo.

Durante le sere, uscite notturne e racconti di chi aveva vissuto l'infanzia e tutta una vita in questa parte d'isola, chiara, molle, aspra... Contrada San Filippo, un baglio, un grumo di storie che si accavallano nel tempo. Storie e testimonianze di vite ormai disperse in un passato remoto, dove ne resta nell'aria solo il ricordo ovattato, lontano, presente nell' attraversare quegli spazi. Storie, e fotografie sparse su di un tavolo, da riordinare, e ancora racconti e ricordi, amplessi della memoria che voglio ascoltare. Sono tutte li, frammenti di vita recente. No, non fermarti al racconto!! Ma la memoria era testimonianza nelle pareti, nei quadri appesi alle pareti, in quelle finestre aperte a oriente, da dove lance di luce riflettevano con le sue polveri nell'aria, il pavimento ormai schiarito. Mute le meridiane al sole, segnano un tempo lento non più accessibile. Il tempo lento del passato, della luce accecante che spaccava la testa ai contadini nei campi, e li un pastore attraversava con il suo gregge il baglio, e ancora li una anziana signora vestita di antichi merletti passeggia nel suo balcone scoprendo per sbaglio un sottile alito di aria sottile che la rinfreschi per un attimo, dalla calura estiva. E li un gatto, di scatto fugge per rapire tra le zampe una lucertola...e ancora suoni di fisarmonica e balli lontani nel cortile ampio e bianco, dalle ombre nette e sempre uguali, l'edicola votiva e il suo santo dà le spalle al sottile paesaggio.

                                       

incontri
Luce e ombra, forti contrasti caratterizzano questi paesaggi. Contrasti apparenti. L'ombra a volte è netta, a volte si dirada. Ed è in questi paesaggi che nella seconda metà del 700 Jean Houel attraversa la Sicilia,  registrandone in maniera quasi ossessiva le "antichità, i fenomeni naturali, gli usi e i costumi dell' Isola" Incroci, e sguardi, e disegni descrivono questo luminoso paesaggio. L'aver appreso, il passaggio di Jean Houel da questa contrada mi ha lasciato stupore e meraviglia...Stati di grazia, aver ripercorso gli stessi passi perduti. È stato un caso, io non lo sapevo. La grazia guida i cercatori di bellezza:
"Da Spaccaforno Houel si trasferice a Modica, importante città della Val di Noto, di cui visita i dintorni e in particolare la Grotta di San Filippo nell'omonima contrada dell' altipiano  ibleo: si tratta di una cisterna con volta a botte scavata nella roccia "a venti piedi" sotto la superficie terrestre e accessibile da una scala. L'insieme era stato realizzato, scrive l'artista, "con cura, esattezza, gusto e precisione": per la perfezione che la caratterizza egli l'attribuisce ad epoca greca e pensa che il toponimo San Filippo sia stato dato quando all'interno della cisterna si ricavò una cappella consacrata a tele Santo. (...)
Quando viene esplorata da Houel la cappella-cisterna era già in stato di abbandono e solo una croce di pietra posta all'esterno ne segnalava la presenza. Attualmente l'antica struttura ipogeica si suppone ubicata presso le "case Basile" di Contrada San Filippo, probabilmente nel cortile in cui si trova l'edicola votiva(...)"(1)

ringrazio:
Annamaria Basile, Muni, Michele, Toti, Felice, Margherita per l'ospitalità di questo magico soggiorno
e l'architetto Ignazio Bellaera per le preziose informazioni riguardo il passaggio di Houel in Contrada San Filippo

(1) Francesca Gringeri Pantano, "L'isola del viaggio", Domenico San Filippo Editore, Catania, 2009



"..un paese in forma di melagrana spaccata; vicino al mare ma campagnolo; metà ristretto su uno spone di roccia, metà sparpagliato ai suoi piedi, con tante scale fra le due metà, a far da pacieri, e nuvole in cielo da un campanile all'altro, trafelate come staffette dei Cavalleggeri del Re...''  (Gesualdo Bufalino)

altro intreccio. Altro incontro. Ho deciso di ri/immergermi e riprendere la scrittura siciliana. La sua letteratura. La sua lettura. Per me in "isolitudine". Con Bufalino ho iniziato il mio viaggio in terra Iblea.






mercoledì 29 agosto 2012

estati 2012_04_madonie tour


passeggiata presso Rifugio Crispi_Castelbuono_Palermo


...non c'è pace tra gli ulivi...
"Qui sono venuto a costruire un pezzetto di libertà. Lavorare in queste terre, significa osservare e imparare costantemente, per portare poi con noi qualcosa di veramente puro e genuino che valga la pena di aver assimilato." (José Ortega)
 



chiesa di s. Anna_Castello (1.077 m.l.m)_sullo sfondo il monte Etna_Geraci Siculo_Palermo 



castello dei Ventimiglia
 "...ma quello che conferiva all'insieme una grazia incomparabile era una vaporositá intensa, diffusa uniformemente su tutto, d'un effetto tanto piú gli notevole quanto piú gli oggetti, a pochi passi l'un l'altro, spiccavano grazie a un tono azzuro chiaro marcato, in modo che o il loro vero colore finiva col perdersi o si presentavano allo sguardo per lo meno intensamente colorati d'azzurro.." (J.W.Goethe) 


quaderno: Laloran booksketch

giovedì 9 agosto 2012

estati 2012_03_Villa Bellini_Catania











in questi giorni di impertinente afa, lasciarsi andare ai silenzi di questa villa...
l'ombreggiare degli alberi... Catania sembra abbandonata..
alla mia destra disteso un uomo che dorme su una panchina, qualche turista,
pochi i catanesi...poche le colombe
ma il vento risale su verso l'Etna

estati 2012_02_3rd International Symposium USK_Santo Domingo_2012







mercoledì 4 luglio 2012

città del mondo





"un clamore si era alzato dalla città insieme a centinaia di gazze e di cornacchie che avevano lasciato di colpo le rocce sparse tra i tetti. O erano campanili ch'esse avevano lasciato? Certo nella musica ferma al centro del cielo sembravano che scalpitassero anche i metalli di uno scampanio. Le cornacchie andarono a posarsi, in turbini di foglie nere, sulle rocce che sovrastavano i quartieri delle pendici. Batuffoli di fumo galleggiavano in faccia a balconi zeppi di folla giú tra i luoghi da cui era cominciato il loro volo. Più avanti nella scia del loro percorso s'erano invece palesati zaffiri e ametiste di palloncini che sballottavano, e ancora aquiloni che si contorcevano qua e là, un secondo, un terzo, un quarto, un quinto, tutti con la coda inanellata come il topazio del primo, ripigliando tutti quota nell'aria sconvolta dalla raffica di tante ali. Ora le cornacchie strepitavano affacciate dai cornicioni di roccia. Esplodevano gradinate, esplodevano cancellate, esplodevano e si incendiavano schiere di palloni variopinti saliti a dondolarsi nel cielo, e le cornacchie erano sempre là sopra che strepitavano.
Infine accadde che esplosero le cinquantamila mani della folla di cui brulicava la piazza; allora lo strepito delle cornacchie fu anche di fanciulli, e di trombette e fischietti ch'essi suonavano; e Rosario poté distinguere sui ballatoi, o in cortili o su pianerottoli di scale all'aperto, figure che sventolavano un fazzoletto salutando come un treno, dove in gruppi dove isolate. La donna del forno si tirato dalla scollatura del vestito il fazzoletto col quale salutava. Essi si teneva sulla punta dei piedi al centro del suo cortile e saltava alle case più in alto e a quelle più in basso. "Come devono essere contenti in questa città!" esclamò Rosario."

da "Le città del mondo" di Elio Vittorini, ed. Arnoldo Mondadori, 1991 

giovedì 28 giugno 2012

estati 2012_01_...vite natural durante_studi su cocole_Praiola_Riposto_Catania







legge dell'appartenenza...dando le spalle al mare ho ripercorso ciò che solo le ombre accarezzano...pietre levigate, sculture del tempo..tempo lento..lontani dagli eccessi e futilità...loro sempre ferme li im/mobili..é un silenzio frastuono, laviche frammentate e spezzate
è un disordine controllato dalla gravitá, miscele assordanti, impasti eterni di mare, sale e lave...ma "le azioni del mondo non influenzano il sole"...all'imbrunire tutto scomparirà

aguarela sobre caderno Laloran Book Sketch!!!